Cari Amici e Amiche della Banca del Tempo,
Siamo stati assieme data 05/06/2010 per visitare due ville situate nella nostra ubertosa e ridente Valpolicella.
E’ incredibile come a poche centinaia di metri dal traffico e relativo inquinamento si nascondano perle di cotanta bellezza; sembra di essere veramente in un altro mondo, che io con poche e semplici parole cercherò di descrivervi:
1° Tappa: Villa Verità
Situata dietro Arbizzano, nascosta in una conca verde di alberi e fiori, ci appare all’improvviso in tutta la sua antica bellezza. Una pace secolare la avvolge, la circonda, la accompagna. Qui veniamo accolti da una delle due attuali proprietarie (Sorelle Serego) che ci accompagna e, aiutata dal Sig. Dal Negro, ci illustra gli aneddoti e le vicende che solo parzialmente mi perito di ricordare.
Proprietà del conte Augusto Verità (Martire delle Pasque Veronesi nel 1800 circa), fu lasciata prima alla moglie Baratieri e in seguito subì un’alternarsi di occupanti politici e militari: dai francesi agli austriaci, che la restituirono ai legittimi eredi. Fu poi in tempi più recenti utilizzata come rifugio per sfollati e militari durante l’ultima guerra.
La villa ha pianta rettangolare ed è costituita da un corpo centrale riccamente adornato da volti e colonnati:
le colombare, nome derivante dai colombi (che servivano sia come portatori di messaggi sia, con scopi meno nobili ma altresì importanti, come ottimo piatto con la polenta!).
Scorci molteplici e interessanti ci circondano: Antiche fontane con mascheroni e cariatidi, scalinate particolari che consentivano l’accesso ai piani alti a quadrupedi, pozzi artesiani, antichissime inferriate alle finestre, strane sbarre di ferro con anelli (si suppone fossero utilizzate per appendervi stendardi e bandiere). E tanto verde, e tanti alberi: Cipressi, olmi, ontani, betulle, platani, fichi, eccetera.
Anticamente nel brolo c’era un laghetto, e tutto serviva a far trascorrere alle famiglie nobili di allora le villeggiature estive per ritemprarsi dalla stressante vita cittadina … insomma da allora a oggi mi sembra sia cambiato poco! Chi aveva, aveva, e chi non aveva, voleva!
Con un dono da parte del socio e autore Dal Negro di una sua litografia alla gentile signora che ci ha dottamente e generosamente ospitato, termina la nostra prima tappa.
2° Tappa: Villa Betteloni
Ore 11 del giorno medesimo: situata su di un ameno poggio in località Castelrotto, domina la valle con la sua antica mole. Veniamo qui accolti, accompagnati ed edotti dal Sig. Vittorio Betteloni che ne è l’erede e proprietario.
Alcuni cenni storici: A metà del ‘300 fu proprietà degli scaligeri, poi passata ai signori Dalla Scala e in seguito fu donata da questi ad Antonio Serego, loro luogotenente ed uomo di fiducia. Fu poi proprietà dei visconti e quindi dei Cendrata. Nel 1450-1500 subentrarono prima Sboarina e poi Cartolari, uomo colto e di frequentazioni letterarie. In seguito fu ceduta alla famiglia Betteloni della quale ancora porta il nome, famiglia molto colta che lasciò personaggi illustri alla poesia ed alla letteratura; Frequentatori di salotti bene furono amici di personaggi illustri come A. Aleardi e G. Carducci, lasciandone varie testimonianze.
Anche qui la storia dell’edificio è molto travagliata da ricostruzioni e rifacimenti: conserva tutta la sua bellezza nel corpo centrale, abbellito da archi e bifore, da un cortile con fontana e chiesetta annessa lateralmente; Un parco bellissimo la circonda, con relativo labirinto e belvedere.
Sotto la villa, scavate nel tufo o nella roccia, si aprono le freschissime cantine ricche di bottiglie e salumi (questi di epoca certamente più recente!).
Al suo interno invece troviamo varietà di saloni decorati, affreschi del Marcola, ricchissima biblioteca, pavimenti in cotto antico e reperti, forse medievali.
Chiudiamo con i saluti ed i convenevoli di rito e ci accomiatiamo dal sig. Vittorio, trasferendoci poi in massa in località “Le Ragose” di Monte Rico, dove è allestito dalle signore della Banca del Tempo un pranzo all’aperto. Qui si scatena la fantasia culinaria delle socie, con abbondanza di portate e di libagioni: inutile dire che l’apprezzamento del tutto è unanime e godurioso! Rinfrescati dall’aria sottile della vallata, chiudiamo questa bellissima giornata con canti, risa ed allegria!
P.S.: Se qualcuno/a è mancato/a ci ha rimesso del suo! Noi ringraziamo le autrici e le organizzatrici tutte, senza menzioni particolari perché tutte molto brave e simpatiche.
Spero abbiate apprezzato anche voi,
Vostro Pietro Berzacola.